Design Sniffer
Design Sniffer: Stephen Boss, typography interview
Recently, in my digital life on social media, I'm having some interesting and inspiring encounters. This is the case of my Twitter's friend Stephen Boss, founder of Emboss Fonts, typography expert and passionate since he was still a child. His work was exhibited in Seybold's New Type Gallery, a traveling show which originated in the Javitz Center, NYC; moved on to ATypI in Reading UK, the Royal Academy of Art in the Hague and lastly Harvard in Cambridge Massachusetts where it is stored. His work was featured in Japan's Timing Zero, Publish Magazine, and Mass HiTech.
Here is a small interview in 5 questions. Enjoy!
1. you are in typography since a lot of time. How did you start? And how do you discover your passion for typography?
When I was a child, I constantly drew letterforms, typically they were sans serif, geometric designs with very enlarged lower cases. I was eventually given a calligraphy pen set which gave me another level of knowledge. I learned how the pen nib created stress on letters like the "O" and "C", and created varied stroke weights. My love for sans serif designs eventually overpowered the calligraphy pen and the Grotesque style won out.
2 how many fonts have you designed? And which is your favorite?
I have designed 18 typefaces, some are a single style and others are families, including bold, italic etc. I always rethink my favorite typeface, for quite a while it was Zyncho, but I am really liking my latest release Embossanova, which is unusual for me, because like I said before, the Grotesque style typically wins my favor.
3 Do you start projects mainly on clients demand or because of inspiration?
I typically start a new face by reviewing sketches, that were just created for my own amusement. Sometimes the sketches are new and other times they are sketches that are a year or two old. Many times when I revisit a sketch, I see the design with a fresh eye, and can then make clearer decisions about other glyphs in the typeface.
4 what would you save from your burning studio?
That is a tough decision, my first reaction is my MacBook Pro, but the computer could always be replaced. Hmmm. I would say my collection of press clippings and books that feature my fonts and type foundry. A number of the press clippings would be irreplaceable.
5 what do you think about the future of typography and about the success it's having between design's students?
I think that the number of projects utilizing thoughtful typography will continue to march onto the web. The web's ability to reach so many more people than print will drive more forward movement. There will always be print pieces, but with the invention of webfonts, companies will be able to maintain their brand identities on the web. Photoshop has also created another level of typography to explore. I am talking about photo illustration that mixes type with images or turns type into an image/illustration. I think this would be a natural spot for students to explore.
To know more about Stephen follow him on Twitter · www.stephenboss.com
Ultimamente, nella mia vita sociale digitale, sto facendo alcuni incontri molto interessanti. Com'è il caso del collega Stephen Boss, fondatore della Emboss Fonts, esperto e appassionato di tipografia fin da quand'era molto, molto giovane.
Ecco una breve intervista in 5 domande.
1. Sei nell'ambito della tipografia da un sacco di tempo. Come hai cominciato? E come hai scoperto la tua passione per la tipografia?
Quand'ero un bambino, disegnavo spesso le forme delle lettere, solitamente erano sans serif: disegni geometrici con delle minuscole molto grandi. Mi sono munito di un set di penne calligrafiche che mi ha aperto un nuovo livello di conoscenza. Ho imparato come il pennino creasse stress su lettere come la "O" e la "C", e di come creasse diverse dimensioni del tratto. Ma la mia passione per le forme Sans Serif ha prevalso la penna calligrafica ed ha vinto lo stile Grotesque (Sans Serif).
2. Quanti font hai disegnato? e quale di questi è il tuo preferito?
Ho disegnato 18 typeface, alcuni come stile singolo, altre come intere famiglie, quindi inclusi bold, italic ecc. Tra le mie realizzazioni, ho sempre considerato Zyncho il mio font preferito, ma ultimamente sono molto fiero dell'ultima release di Embossanova; cosa strana, perché come dicevo prima, di solito prediligo lo stile Grotesque.
3. Solitamente inizi i progetti su una richiesta del cliente o in seguito ad una tua ispirazione?
Solitamente comincio un nuovo progetto riguardando i miei appunti, che faccio per per soddisfazione personale. Qualche volta sono appunti recenti e altre volte possono essere anche di uno o due anni prima. Mi capita spesso di riguardare i miei appunti, rivedo i progetti con uno sguardo più fresco, e riesco ad avere le idee più chiare su altri glifi del font.
4. cosa salveresti dal tuo studio in caso d'incendio?
È una decisione difficile: d'impatto direi il mio MacBookPro, ma un computer può sempre essere sostituito. Uhmmm… Direi la mia collezione di ritagli di giornale e di libri che parlano della mia produzione tipografica. La mia rassegna stampa sarebbe insostituibile!
5. cosa pensi del futuro della tipografia e del successo che sta avendo tra gli studenti degli istituti di design?
Credo che il numero dei progetti che orbiteranno intorno alla tipografia continuerà a crescere nel web. La capacità del web di raggiungere così tante persone in più rispetto i progetti stampati darà una spinta ad andare ancora avanti. Ci saranno sempre progetti stampati, ma con l'invenzione dei webfont, le aziende saranno in grado di mantenere le loro brand identity sul web. Photoshop ha creato anche un altro livello di esplorazione per la tipografia; mi riferisco a illustrazioni fotografiche con la fusione di immagini e tipografia oppure alla tipografia che diventa immagine/illustrazione. Penso che questo sia il giusto ambito in cui gli studenti andranno a esplorare.
Per saperne di più su Stephen seguilo su Twitter · www.stephenboss.com