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Holly legge una favola

In una delle sue numerose vite, Holly Hinterland così trascorreva un piovoso pomeriggio di domenica: distesa sul letto, leggendo un libricino di favole.
Per la precisione rileggendo - e per l'ennesima volta. 
Era infatti uno dei suoi libri preferiti, soprattutto a causa d'una storia che iniziava così:

"C'era una volta una principessa contesa da due principi.
Era, il primo, colto e arguto, amatore e poeta passionale, dal viso magro e il naso a becco.
Innegabile gli era il fascino di un tramonto, che induce al languore e all'abbandono. 
L'altro pretendente, invece, era largo e irruento nel volto e nei gesti, instancabile nel talamo e sul campo di battaglia.
Era dotato d'una risata contagiosa, luminosa di quella luce forte che ha l'alba.
Tanto nelle gesta generose e folli era imprevedibile il secondo principe quanto il primo sublime nelle attenzioni al contempo discrete e costanti.
Eppure: forse un po' noioso, il poeta - e un po' rozzo, il guerriero.

Per il primo votava la madre regina, per il secondo il re.
Per il secondo il maestro d'armi, per il primo l'alchimista.
Alla tata della principessa dispiacevano entrambi allo stesso modo: erano uomini, l'avrebbero amata con passione e con passione tradita con giovani cortigiane.
La principessa non voleva ascoltare altri che il suo cuore.
Ma il suo cuore era indeciso: a volte batteva per il primo, altre (d'un ritmo appena più indecente) per il secondo.

Il gran consiglio propose una votazione.
La folla, un torneo.
La strega, un assassinio.

Con regale saggezza, la principessa decise..."

A Holly piaceva quella storia - ma solo sino a quel punto. Le piaceva soprattutto quel momento, quel modo d'annunciare la decisione della principessa con l'autorità imposta dal sangue blu. Una principessa - si diceva - che abbia torto o ragione, lo fa comunque in modo principesco. 
Ne conseguiva dunque che non solo la scelta - ma anche e soprattutto la sua indecisione era regale e quindi perfetta.
Se possibile, più perfetta della scelta d'uno dei pretendenti: perché ben più desiderabile d'un principe è la possibilità d'un principe.

Quella domenica, come innumerevoli altre, Holly chiuse il libro, tenendo il suo indice sottile tra le pagine finali del racconto, a non perdere il segno.
Il segno d'un punto in cui la favola si fermava, il treno della storia deragliando con quieto fracasso.
E la principessa, con regale dissennatezza, sceglieva ogni volta non uno dei due pretendenti, ma la perfetta impossibilità d'entrambi.

 

 

 

 

[leggi la storia precedente]

 

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