To do!
Mi occupo di grafica da più di 15 anni (detto così fa un pò impressione, devo ammettere) e da sempre, ogni settimana, mi sistemo la mia bella listina del TO DO. Cose da fare.
Il mio TO DO è di solito diviso in progetti da fare con una scadenza, cose da fare per amministrazione e mantenimento (posta, banca, noia, noia, noia) e progetti sul lungo periodo, idee che metto in coda una dietro l'altra, in attesa di trovare il tempo di svilupparle (e di solito finiscono per restare lì).
Ad esempio, una decina di anni fa ebbi un'idea favolosa. Ero arrabbiatissima perché non ero stata coinvolta in un lavoro che avrei voluto fare. Mi frizzò tantissimo. Volevo fare quel maledetto progetto, ma non mi fu chiesto di partecipare. Né tantomeno chiesi di partecipare a quel punto, perché sono pure maledettamente orgogliosa e la rabbia per quella vicenda mi fece reagire.
Insieme a un mio amico e collega di allora, Daniel, ci mettemmo al lavoro per studiare un ambiente democratico e aperto a tutti dove ognuno poteva pubblicare i propri lavori e il proprio portfolio. Un data base/vetrina sul web che avrebbe potuto rivoluzionare la filiera domanda/offerta nell'ambito del nostro settore.
Progetto iniziato e - come spesso accade - caduto in fondo alla lista di priorità senza scadenza.
Era il 2000, tondo tondo. Sarebbe stato il momento perfetto per uscire con quel progetto, ma non gli abbiamo mai dato priorità, finché non è caduto nel dimenticatoio; e il risultato è che adesso esistono Behance, Linkedin e molti altri progetti che fanno quello che volevamo fare noi.
Giusto ieri stavo leggendo Making Ideas Happen (https://the99percent.com/book) che per l'appunto è scritto dal brillante Scott Belsky, fondatore di Behance.
Mi sono resa conto che solo leggere la premessa, in cui spiega l'importanza di portare avanti le proprie idee, mi stava facendo scoppiare la testa dal rimorso di non aver fatto quello che - chissà - forse lo avrebbe battuto sul tempo!
Ho imparato la lezione, caro Scott! Ho messo sulla mia scrivania il mio sketchbook pieno di idee e da oggi avranno una scadenza!
PS: qualche curiosità riguardo il progetto. Si chiamava RandomGraph - grafica democratica (democratic design). Il progetto, realizzato a quattro mani con Daniel Felix Reis (https://www.linkedin.com/in/danielfelixreis), non vide mai la luce, ma il logo fu iscritto a un concorso che chiedeva l'invio del vettoriale ed ecco quel che ne rimane: un sito sconosciuto (https://decalorations.com/hat/167304-randomgraph.html) dal quale ci si può felicemente stampare un cappellino RandomGraph con soli 12$. Chissà come ci è arrivato!
La giusta punizione!