ultimi lavori e articoli

Evitare la maionese

C?’è una battuta, feroce e profetica, che gira tra gli studenti della Scuola dei Comics di Firenze, che fa così:

Se non avrai successo, sai qual è la frase che ti ritroverai a dire più spesso quando avrai finito di studiare qui?

?“Lo vuoi con maionese, o senza??”.

Come dire: c?’è poca pietà nel mondo per chi sceglie la strada dell?’Arte (soprattutto di un?’arte minore e poco considerata come quella del fumetto) ma non arriva alla meta. Siete avvertiti: l?’alternativa è un posto al MacDonalds.

Negli oltre dieci anni dei corsi di fumetto che ho tenuto con Alberto Pagliaro, di persone pronte a combattere col rischio della maionese ne abbiamo viste tante. Alcuni dotati di grande talento, altri solo d?’un desiderio caparbio. Alcuni giovanissimi, sbarbatelli amanti dell?’Uomo Ragno e liceali influenzate dai manga. Altri più grandi e scafati: algebriche e pensose lettrici di graphic novels, nerd esegeti della controcultura e del fancazzismo, adoratori di M?œbius, fedeli di Pazienza, ligi a Gipi.

La borsa di studio che la Scuola dei Comics offriva ai migliori due allievi di ogni anno era il biglietto di sola andata verso una carriera da artista possibile. La pillola di Morpheus, il turno alla roulette russa della maionese. Negli occhi di alcuni, quelli che alzavano la mano quando si chiedeva chi avrebbe sgobbato per produrre le tavole necessarie all?’esame finale, io e Alberto leggevamo il medesimo desiderio che ci aveva spinti per anni nel gelido inverno di Angouleme a presentare le nostre storie agli editori francesi. Un?’ambizione smodata e difficilissima, con sulla testa quella spada di Damocle firmata MacDonalds.

La storia non tiene conto degli sconfitti. Non sappiamo cosa ne è stato di quelli che dopo il corso hanno fatto perdere le loro tracce, nonostante le ambizioni sbandierate, le sicurezze ostentate, le ore di studio passate ad affrontare anatomia e prospettiva. Noi, sappiamo di quelli che ce l?’hanno fatta. Vediamo i loro fumetti in libreria, scopriamo il loro talento sui blog, godiamo dei loro successi. Sono diventati compagni di strada nella quotidiana lotta alla maionese (perché non si è mai veramente arrivati, questo no, e bisogna continuare ogni giorno a crederci - che gli sgorbietti sul foglio abbiano un senso per il mondo).

Quest?’anno, grazie al sostegno del Quartiere 2, abbiamo avuto la possibilità di coinvolgere gli allievi del corso in un esperimento ambizioso: un volume di interviste a fumetti che avesse un?’idea ed uno standard esecutivo di livello professionale. Un volume il cui intento principale era proprio quello di evitarla, la maionese.

Le cose da affrontare per arrivare in fondo erano tante. Giornalismo, fotografia, grafica e, naturalmente, fumetto. Il gruppo ha perso qualche autore per strada. Un tranquillo posto col cappellino giallo ad alcuni è - forse - parso preferibile. A loro, i miei auguri di trovare il proprio modo di evitare la maionese. O di abbracciarla.

Agli altri splendidi testardi che sono arrivati su queste pagine, il mio ringraziamento per aver creduto nel progetto e nella filosofia del nostro corso di fumetti. Raccogliendo queste ricette di vita abbiamo avuto una piccola conferma: anche in cucina, la maionese è una scorciatoia troppo facile per dare il sapore.

Evitatela, come la peste.

 

[Questa è l'introduzione che apre il volume Firenze a fuoco lento, un libro di interviste a fumetti ad alcuni cuochi fiorentini. Un progetto che è risultato essere una delle esperienze più divertenti e stimolanti nell'ambito della mia ormai più che decennale attività di insegnante di fumetto. Non ultimo, tra i pregi del volume, quello di avermi permesso di utilizzare al meglio il bellissimo carattere Panforte di Debora Manetti. L'illustrazione è, invece, della talentuosa Ilaria Falorsi - che proprio al nostro corso di fumetti ha mosso i primi passi da disegnatrice professionista.]

Leggi anche