Storia raccontata su una cartolina vecchia di 50 anni, comprata a un euro al mercato di S. Ambrogio
Villa Ambrosiana, Montelupo Fiorentino.
Mia carissima e buona Lilly, sono assai dolente che il tuo padrone, ricco commerciante e proprietario di case a Viareggio, senza figli viventi, ti conceda appena il temo necessario e solo la domenica nel pomeriggio, di portarmi un po' di vitto e parlare con me appena una 1/2 ora. Nei giorni feriali ti tiene impedita tutto il santo giorno, dalle 8 1/2, ora in cui esci di casa per recarti al lavoro, alle 16 1/2, ora in cui rientri in casa. Otto ore al giorno che sei a sua completa disposizione, sottoponendoti a tutti i lavori pesanti domestici non adatti per il tuo fisico depreziato e profittando del tuo stato di bisogno e del mio ricovero in manicomio. Poi, nel caso che tu reclami i tuoi diritti, ti minaccia di licenziamento. E ti corrisponde un salario di L. 8.000 mensili, con vitto appena sufficiente per te, che a lui nel complesso delle spese familiari non costa più di 300 lire al giorno. In totale ti corrisponde L. 17.000 al mese e cioè L. 570 al giorno e quindi L. 70 per ogni ora di lavoro di braccia e pesante, perché devi fare attenzione a servirlo bene e senza procurargli alcunché danno o noia.E dire che hai assistito la figlia defunta trascurando i miei interessi ed assisti la moglie che è affetta da malattia nervosa come me, tanto che ha fatto l'eletrrochoc dopo la morte della figlia. Spero che domenica prossima avrai maggiore margine di tempo per poterti parlare dei miei affari, o meglio della nostra sitauzione, che dovrà necessariamente cambiare, perché non appena sarà terminata la mia ingiusta pena e annullato il matrimonio con mia moglie che mi ha ripudiato da 23 anni e non ne vuole sapere di me, ti sposerò, come ti ho sempre promesso, per i tuoi eroici sacrifizi che hai fatto per me.
Con affetto DOTTOR Mario Pompea.