Mi dicono che sono spettinato...
...ma vi giuro, la colpa non è mia.
Non sempre.
Il fatto è che mi succede, a volte, di leggere dei libri, o dei fumetti, o casomai di guardare dei film - ma soprattutto mi succede coi libri, raramente con qualcosa che vedo al cinema o in televisione, e quasi mai sul web, devo ammettere - mi succede dicevo di farmi prendere veramente tanto, dico tanto dalla storia. E ci sono dei punti, delle pagine, delle immagini, che uno proprio non può fare a meno di dirlo - e per forza va detto in francese: chapeau, monamì, tanto di cappello, come hai fatto a fare scrivere disegnare una cosa così.
Non è una cosa che succede spesso, eh. Avere questi momenti di ammirazione goduriosa, con una lieve sfumatura d'invidia. Ci sono alcuni autori coi quali è un po' gioco facile. Prendi un libro di Foster Wallace, di Sfar, di James Jean: ci sarà almeno una pagina da capogiro, un dialogo strappacuore, un'immagine impossibile. Altre volte, invece, puoi passare ore a leggere o sfogliare alla ricerca di quel tipo di sensazione lì, e niente.
Tipo: a Lucca Comics, quest'anno, di fumetti ne ho comprati veramente pochi - e due di questi erano di Makkox, che è uno che veramente il magone sa fartelo prendere, ed ha scritto questa storia qui che vale un buon tre quarti di tutto quel che so sul disegno. Fattostà che Makkox, che era lì in carnedossa e dal vivo viene anche meglio che dal web, aveva sul tavolo un fumetto che aveva deciso di produrre, una cosina di tale ZeroCalcare, intitolato La profezia dell'Armadillo. Se piace a chi ti piace vedrai che ti piace, penso: ed infatti merita l'acquisto: di momenti brillanti, da ammirazione goduriosa, non è certo privo. Via, bravino - penso leggendo. No, via - bravo.
E poi, ha una pagina - pagina 106, che arriva così - un po' a sorpresa.
Una di quelle pagine che ti spettinano.
E quindi, dicevo: sul serio.
Non è colpa mia.