Da quando sei andata, via l’autunno non è mai stato così triste. Passo le giornate sulla diga, e disegno. Disegno le navi. Di là dalla diga, il mare è pieno di navi. (Di qua, il silenzio). Sulle navi, sai, c’è sempre molta gente. E a me piace, sai, immaginarci te.
La diga divide il mondo dal mare. Di qua, fino all'orizzonte, campi e città e fabbriche dalle lunghe ciminiere. Qui vivono quelli che non hanno che i sogni da spendere, e passano i giorni a lavorare una terra dura e aspra come la cenere, o a fabbricare vestiti e fucili e marionette e fiori di plastica. Qui c’è il mondo. Sul mare stanno le navi dei ricchi: in crociera, aspettando che tutto finisca. Guardano poco in qua, verso terra, i ricchi - e i marinai. Perché c’è la Diga. Perché sanno che questa vecchia sporca diga, ecco, l’infinita diga che come una ferita divide il mare e il mondo, tutti sanno, tutti, che un giorno crollerà, il mare sputando il mare bile verde e alghe marce sul mondo e sulle piccole fabbriche e su vestiti fucili e marionette e fiori di plastica. Il mare urlando: un unda sola. Tutti lo sanno. Tutti. Ed io, è così buffo, io... ...vorrei che tu fossi qui.
Ti ho mai parlato di Bartholomew? Lui è il guardiano di questo tratto della diga. Controlla le crepe. Stucca le fessure. Fa quello che può per tenere su la vecchia troia diga che ha più anni e più acciacchi di lui. Fanno a gara, Bartholomew e la diga, a chi sopravviverà più a lungo. Vincerà Bartholomew. Di sicuro.
-Nicholas. Ragazzo. Sempre qui a disegnare, eh. Fai vedere. -Buongiorno Bartholomew. -Mmh. -... -Mmmmh. -Ti piacciono? -Ehhhh. Ma non sono così. -Eh? -Le navi, non sono mica fatte così. -Beh, diciamo che io... io le vedo così. -Mmh. -E poi, sai, è importante che quando si... -Devo andare. Devo fare ancora il settore otto. C'è una crepa all'otto. Devo andare. -Beh. Ok. Ciao. -Ciao, Nicholas. -Buonasera, Bartholomew.
Un giorno ti manderò un suo ritratto. Quando lui avrà abbastanza tempo per farselo fare. Ma. Tu, dimmi... Cosa ti succede in questi giorni? Che posti, e che persone vedi? L'idea sola di te lontana mi rende sopportabili queste lunghe giornate, te in posti pieni di sole via dal fumo e dalla nebbia e dalle navi e dalla diga. Sopportabili, e insieme terribili. La diga. La vecchia diga, la maledetta diga. La vecchia sporca diga che fa a gara con Barholomew.
. Nel silenzio infinito mentre finisce il mondo ripeto come una preghiera quella poesia di cummings, quella che ti piaceva tanto, quella che diceva: . "E mentre un (grande poco a poco più grandissimo che grande) mugghiante mare s'alza a urlare verdastro spuma . pensa se non ci potessimo amare, cara; immagina . noi stessi come queste ne' vive ne' morte (o molte migliaia di cuori che solo sognano o molti milioni di menti che dormono e si muovono) sabbie cieche, alla spietata mercé del . tempo tempo tempo tempo tempo . quanto fortunati siamo tu e io, ché la nostra casa è il senzatempo: noi che siamo scesi vagando da montagne fragranti di ora, eterno ora . per sgambettare in misteri come il nascere e il morire un giorno (o forse meno)."
Si è fatta sera, ora devo andare. Anche oggi la fine del mondo non è arrivata. Domani, darò questa lettera al capitano Deiss, giù alla spiaggia. Che la porti lontano, oltre il mare. Miglia e miglia nella stiva del suo battello postale. Per arrivare a te.
Rispondimi presto. Ti amo.
Nicholas.